venerdì 27 maggio 2011

Narrativa d’avventura. 'Ad.Romance' (perché sono ancora romantica!)

Disquisendo allegramente con la mia amichetta Eleonora -che tra l’altro non ha accesso al mio blog per motivi ignoti-, mi sono resa conto di non sapere bene come definire il genere avventura. Perché parlo di questo genere? Perché nei libri, come nei film, è il mio preferito. Tra l’altro ne approfitto per farvi notare che nei negozi di dvd esiste il reparto avventura, nelle librerie no; secondo voi perché?
Quando mi chiedono cosa intendo per avventura, mi vengono solo esempi e alla fine dei conti l’unico esempio valido per tutti è Indiana Jones! ‘-.-
Beh, mi sono data da fare e ho googlelato un po’, ho estratto i punti che secondo me sono centrali e propri di questo genere.

Romanzo (film) d’avventura:
- storia che porta in terre lontane;
- incontro con altre culture/lingue/usanze;
- pericoli e peripezie di tipo fisico;
- vicende lontane dal quotidiano;
- descrizione di luoghi sconosciuti;

Questi i temi più importanti. Poi nel corso della Storia, spesso avventura ha significato battaglie, eroe buono e giusto, spade e onore…
Ammetto di non aver letto molta narrativa di questo genere, anche perché al momento credo esistano soprattutto romanzi di altri secoli che per descriverti una porta impiegano tre e dico tre pagine, così che io nun je la posso fa’! (Leggi post subito sotto, ovvero qui) Mi informerò meglio in merito.
Tornando a noi, ho notato che tra i miei romanzi preferiti molti hanno carattere avventura (vedi quelli di Jacqueline Carey, una a caso…), credo che, a parte i gialli o i thriller, siano quelli che leggo più velocemente, con la differenza che i gialli spesso non mi danno delle emozioni e ancora più spesso hanno una scrittura fin troppo secca per i miei gusti.

Visto che sono in vena di ammissioni, io, CinicaDil, ho un debole per le avventure in cui vi è una storia d’amore, a patto che quest’ultima non sia troppo sdolcinata, insensata e patetica. Ovvio che parlo di tutti aspetti molto soggettivi. Insomma, devono essere quelle storie in cui i due morosi hanno carattere; in cui non ci sono solo loro, altrimenti mi annoio subito; in cui il sentimento deve crescere nel corso della narrazione, che non vuol dire necessariamente che lei gliela debba dare nell’ultimo capitolo, ma che, anche se gliela dà nel primo, poi la relazione si evolva in qualche modo; i personaggi e i protagonisti devono avere un certo spessore, uscire dalle pagine -cosa vera per tutti i bei romanzi.


Ultimo dei Mohicani

(Guarda caso la prima trilogia della Carey rientra anche in questa mia visione d’amore! Anche Il Cavaliere d’Inverno rientra abbastanza, ora che ci penso. Nei film potrei citare L'ultimo dei Mohicani, il mio preferito)

Vorrei sottolineare che una storia d’amore fine a se stessa mi provoca una certa allergia; non so bene per quale motivo. In realtà, credo, è la stessa allergia che mi fa prudere la pelle quando sento amiche o amici che mi parlano delle loro nuove storie d’amore: lui/lei è così carino/a, ed è così romantico/a perché ha fatto questo, questo, quest’altro e ha detto che... Boh, mi viene l’orticaria! Io, CinicaDil…
Sarà che oggi penso che l’unica cosa davvero romantica sia sopportarsi a vicenda, nonostante tutto, il rispetto, la fiducia, la serietà, le coccole e la durata nel tempo di tutto questo. Non so, i miei nonni li trovo romantici, ecco :D Per caso sto andando fuori tema? Sì, Dil, decisamente.

Ehm, ohm, coff, coff…

Dicevo dei romanzi d’avventura che sono il mio genere preferito e che non è facile trovarne perché non sono mai classificati come tali nelle librerie; i romanzi d’amore poi… ne hai quanti ne vuoi, ma la maggior parte di questi mi fa accapponare la pelle. Va bene un giusto mix tra avventura e amore, per questo ho ridefinito il mio genere Adventure Romance, Ad.Romance, ah ah, mi do all’etichettatura oggi.

Sì, ok, ho detto una stronzata; posso anche andare a dormire, vero?


Dil, è pieno giorno...


1 commento:

  1. E va bene ma allora ti piace toccare tasti decisamente dolenti!! E' difficile trovare un libro di avventura che sia classificato come tale, hai assolutamente ragione....anche per me è uno dei generi che apprezzo di più anche se spesso collima, per me, col genere Fantasy, ma non sempre!! Poi va bene lo sappiamo che leggo decimente meno di te però sicuramente ti posso dire che di libri di avventura (che non abbiano nulla di fantastico)ambientati nella nostra epoca non è che ne abbia trovati (ovviamente parlo di cose che mi possano piacere), trovo molto più fascino se c'è qualcosa di storico, libri di avventura (e qui mi tocca inserirti un altro genere, ovvero l'avventura emotiva, che è uno dei generi di avventura più difficili da non rendere melensi!!)con un sapore di antico, ma che non ti lasciano respiro te ne posso fare due esempi che sono stati per me particolamente felici: "Il conte di Montecristo" e, per il genere che ti ho illustrato nell'ultima parentesi, sicuramente "La ragazza con l'orecchino di perla" o un libro di cui non ricordo il titolo esatto ma che parlava di Artemisia Gentileschi!!
    Spero di aver accontentato almeno in parte (ed anche se in ritardo!!) la tua sete di commenti!! ;)))
    Alla prossima scrittrice!!!

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