domenica 7 novembre 2010

Stephen King e cosce...

On Writing Stephen King

Tra un tentativo e l’altro di resurrezione da questo periodo di stress (che dura, per quanto mi riguarda, almeno da quando sono nata, ma talvolta ha dei picchi notevoli), vi informo che non vi è alcuna novità. Ecco, lo so che non ve ne frega un emerito, ma perché mai scrivere solo quando ci sono novità?

No, non rispondetemi. Grazie.

Stavo rileggendo un passo di On Writing. Autobiografia di un mestiere, di Stephen King, libro che adoro, e non ho potuto non sorridere quando racconta di un suo amico, il quale era anche lettore di Le notti di Salem prima che questo venisse spedito alla casa editrice: l’amico in questione scoppia a ridere leggendo il romanzo, «poiché […] non doveva nelle mie intenzioni avere nulla di comico, gli chiesi cosa avesse scoperto. Il brano suonava più o meno così:


…sebbene nel Main la stagione della caccia al cervo non cominciasse prima di novembre, in ottobre le campagne risonavano spesso di spari; si abbattevano un gran numero di contadini [FEASANT: fagiano; PEASANT: contadino], tanti quanti i cacciatori ritenevano necessari a sfamare le rispettive famiglie


Mi rincuoro quando leggo questi refusi, dato che i miei personaggi, quando sono scritti con la tastiera, invece di essere consci, diventano tutti inesorabilmente delle cosce!


2 commenti:

  1. Sei unica!!!! Fossero davvero tutti precisi come te, fare lo scrittore sarebbe un lavoro difficilissimo e nessuno (tipo Moccia!!) si sognerebbe d'imbrattare carta tanto per farlo!!! ;-))) Torna presto a farci sognare!!!

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