lunedì 2 agosto 2010

Lilim del tramonto. Palestina quest, di Bruno Tognolini

Sarò fuori per qualche giorno, così vi lascio una recensione di un libro che ho letto qualche tempo fa (sotto Natale, non proprio come adesso!).




Quando ho iniziato a leggerlo, ho pensato che era un altro buon esempio di libro per bambini adatto anche agli adulti, mi son dovuta ricredere e dire che è un libro per adulti adatto anche ai bambini… Mi è piaciuto tantissimo.


Lele è un bambino di un futuro vicino, Lilim è una bambina della Palestina anno zero. Sono uniti da un gioco, il gioco che fa Lele al computer con l’aiuto di un prete giocarellone. Lilim è la protagonista del gioco. La storia inizia il 15 dicembre per concludersi il 10 di tevet, a Natale. Il libro delinea in modo semplice passato e futuro, li mescola e li ricompone con estrema verosimiglianza, è una miscela di giochi virtuali e paesaggi del presepe, di joystick e pietrine magiche, l’incontro di romani, ebrei, farisei, esseni, re magi, maghi, streghe, fate, sicari, adulti e bambini, magia e fede; è un inno alle filastrocche e ai salmi, ai giochi dei bambini innocenti e meno, alle barbie sempre presenti, ai trucchi dei bimbi straccioni usati come armi. Un libro dove la verità si cela dietro qualsiasi personaggio. Tutto legato a un unico evento virtuale, reale e storico: la nascita di un bambino che le profezie vogliono come il Messia. Quel bambino che Erode voleva eliminare - e non era il solo a temerlo - quel bambino che altri vogliono proteggere, quel bambino che tutti attendono.


Sappiamo tutti come va a finire la storia. Ma cosa ci fa la piccola Lilim, con un occhio chiaro e uno scuro, stracciona di strada, che fa giochi strani e dà da mangiare a Cane Cotto (un bambino che la segue ovunque), insieme a Zahel, un sicario crudele e preparato, che cerca una giovane incinta il cui marito fa il falegname? La verità è palese, ma la curiosità spinge a leggere il libro velocemente, seguendo i due lungo tutta la Palestina, da sud a nord e viceversa, sulle strade sabbiose, il fiume Giordano, il lago di Tiberiade, Nazaret, Betlemme, con descrizioni semplici e suggestive, che descrivono un paesaggio tipico di Israele di oggi e di ieri (quando si visita Israele oggi, l’atmosfera è molto simile). Da metà libro si susseguono un insieme di battaglie a colpi di incantesimi, fionde, spade e preghiere. E la curiosità si fa forte: chi è Lilim? Che poteri ha? Qual è il suo compito? E Zahel? Per chi lavora? E Il re magio Gasparre? E ginnasti romani, i sacerdoti esseni? Perché tutti si agitano per un bambino, mettendo in subbuglio la Palestina, girando qua e là, facendo domane, battaglie di armi e parole?


E nel futuro? Nel futuro Lele è preso da crash di sistema, caschi e guanti che lo gettano nella virtù reale, dalla sorellina che vuole giocare con lui, e, non ultima, dalla mamma, separata, che non sopporta vederlo sempre al computer perso in chissà quali mondi, tanto da andare da una psicologa dell’Igene Virtuale e da Padre Giuseppe, relegato dentro la sua chiesa, con la tosse sempre più forte, ma che vuole fare il suo gioco con il suo bellissimo presepe meccanico. Prete e bambino giocano lo stesso gioco, intralciati da una mamma preoccupata per il proprio figlio e un prete preoccupato per la reputazione della chiesa. Ma non c’è nessuna morale religiosa, c’è fede e speranza, giochi e vendette, morte e vita, buoni e cattivi, questi ultimi non sempre definiti.


Quella di Tognolini è una scrittura semplice, scorrevole, diretta e “pittorica”. A tratti mi ha anche commosso. Qualche pecca l'ho trovata forse nella descrizione della mamma, che doveva essere più dettagliata - a mio avviso - e di qualche personaggio qua e là. Indubbiamente è un libro particolare, nel suo genere fantasy-storico, ma non posso non consigliarvelo, se vi piace leggere.




Quarta di copertina: In un futuro vicino vent'anni e in un passato lontano duemila anni, si snoda la storia di Lilim Pitheké. Lele, un ragazzine esperto di videogame evoluti, e Padre Giuseppe, un vecchio frate costruttore di presepi meccanici, scoprono che stanno giocando la stessa antichissima storia, e che forse non è solo un gioco. Due personaggi tra le loro mani: Lilim, piccola vagabonda dotata di strani poteri, e Zahel, sicario impegnato in un'oscura quest. Cercare una giovane donna incinta di un Re Annunciato, ed eliminare il problema "prima che nasca". Il luogo è la Palestina dei Vangeli, nel formicaio impazzito dell'anno zero, tra legioni romane, monaci guerrieri, ribelli integralisti, Re Magi in viaggio, streghe devote all'antica Dea... Fuori di lì, nella realtà reale, tra madri che protestano per i figli "inchiodati al computer" e frati rigidi e ostili ai giochi, inesplicabili crash di sistema si incrociano a eventi stranamente simili narrati nei Vangeli. E infine eccola: in un tramonto fosco di conflitti, a poche ore dalla nascita di un Dio Bambino, guidata da un bambino videogamer, una strega bambina corre...

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